Vi segnaliamo da Dagospia un simpatico articolo sull’apparizione di Pagliaro, presidente di Mediobanca, al Carducci.
Certo, dalle infuocate assemblee degli anni settanta di tempo ne è passato ma che l’aula magna divenisse la culla del nuovo capitalismo, proprio non ce lo
aspettavamo.
Fortunatamente, l’articolista ha saputo cogliere il lato surreale dell’apparizione e rendere giustizia alle nostre vecchie mura …..
Diteci la vostra
A. C.
A proposito di quel che succede fra le nostre vecchie mura…
Notizia di oggi.
Ciao
Diego
http://milano.repubblica.it/cronaca/2012/04/10/news/carducci_via_il_prof_di_religione_che_prepara_cocktail_col_sangue-33030172/
Dopo Pagliaro , la Confindustria e le assemblee degli anni ’70 e dopo il prof di religione, segnalo una cosa assai diversa sui Giovani Carducciani che crescono : uno studente del Carducci sperimenta un nuovo modo di studiare su un classico manuale di Fisica e ne parla sull’inserto del Corriere, La Lettura, di ieri.
Tutto sommato si è sempre figli del proprio tempo
Ciao
Andrea Marcolini (maturità ’79)
https://skydrive.live.com/redir.aspx?cid=a1fedb8946714a44&resid=A1FEDB8946714A44!173&parid=A1FEDB8946714A44!116&authkey=!AI7Azz1IO8WTjtE
Ciao Andrea.
Certo che sembra un po’ uno spot…
Comunque anche un tradizionalista cartaceo come me deve prendere atto che le cose cambiano e fare i conti con il principio di realtà.
Sul vecchio testo di Amaldi avevo studiato per prepararmi alla maturità, negli anni fu ampiamente rielaborata anche la versione a stampa, e ora è su supporto digitale.
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensano docenti e allievi delle opere create ex novo (anche) per questa modalità di fruizione, immagino ve ne siano; quanto vengono apprezzate dagli uni e dagli altri, se si sviluppi una tradizione d’uso come nel caso dei “libri di carta”, come furono l’Amaldi, il Guglielmino o i vecchi dizionari che sono passati di padre in figlio.
Ad esempio, una cattiva abitudine di alcuni o molti insegnanti, ereditata di conseguenza da molti allievi, è quella di adottare un libro di testo e poi ignorarlo facendo lezioni che ne prescindono interamente; il risultato è che signoreggiano gli appunti (ogni classe ha i suoi amanuensi specializzati, un’arte per pochi), e i libri non vengono letti o meditati ma venduti comprati e accantonati si. Come si insegna e si studia oggi nei Licei?
E i docenti realmente sfruttano le potenzialità supplementari di queste opere oppure accettano la proposta editoriale e continuano a fare quello che hanno sempre fatto e imparato a fare? Magari per gli allievi è diverso, come sembra dirci il nostro carducciano diciannovenne, e le cose cambiano davvero.
Ciao
Diego
Non ho un buon ricordo di questo liceo. Negli anni 70 dominavano scioperi assemblee ,interrogazioni nei bar per impossibilita’ ad accedere alle aule.Un anno addirittura quasi un mese di sciopero Uno schifo